Giovanni CutelloPIMU 2015, family portraits è un contenitore. Un luogo dove scorriamo i volti dei giovani protagonisti di questa edizione e ci facciamo raccontare qualcosa di loro. Uno spazio che tiene conto delle emozioni a caldo di chi si è appena esibito sul palco del Teatro Marchetti e che ci aiuta a tratteggiare ogni membro di quella che è la grande famiglia del jazz. 

Giovanni Cutello, classe 1998,  sax alto, Chiaramonte Gulfi, (Ragusa)

 

 D: Come è andata?

R: Bene, sono molto soddisfatto. Mi sono divertito… quando salgo sul palco non sono teso, penso solo alla musica.

D: Perché hai scelto questo pezzo?

R: La scelta di “Invitation” è stata principalmente una questione tecnica. Mi dava molte possibilità, potevo suonarla in diverse forme. È un bacino di espressività.

 D: Il Premio, l’obiettivo è vincerlo ma a parte questo?

R: L’obiettivo è fare bene, lavorare con volontà e determinazione. Il Premio è un’occasione per confrontarmi con gli altri. Per me questa è la prima occasione fuori regione… una bella opportunità.

D: Cos’è il jazz per te?

R: Il jazz è uno dei generi in cui i musicisti si sentono più liberi di esprimersi come vogliono, lasciando grande spazio all’interazione, allo scambio, alla propria emotività.